Cura del cane anziano domenica 1 settembre 2013
Dagli albori della storia
il cane accompagna l'uomo nelle varie fasi della vita, da quando e' cucciolo all'eta' adulta, fino a divenire anziano. Allora deve essere nostra premura saper cogliere ai primi segnali l'esordio di malessere o malattie che sono sempre in agguato. Il problema principale consiste nella mancanza di espressione verbale del nostro amico a quattro zampe, sebbene questi non sia affatto sprovvisto della capacita' di farsi capire. Trascorso un lasso di tempo alquanto breve, sara' facile accorgersi quando lui avra' bisogno di noi.
Ma non e' il piccolo a destare in noi massima preoccupazione, in quanto l'istinto materno o comunque di protezione del buon padre di famiglia sapra' condurci verso la soluzione delle comuni problematiche, dal pancino gonfio in presenza di vermi, al
rialzo febbrile dopo il primo vaccino, alla diarree dovute al cambio di alimentazione dall'allevamento a casa.
Quando gli anni cominciano a farsi sentire, il cane inizia a presentare i tipici segni della vecchiaia: opacita' del cristallino, facile affaticabilita', scadimento delle condizioni generali, problemi nella deambulazione, abbassamento delle difese immunitarie.
Mentre in alcuni casi possiamo contrastare il progredire dei processi degenerativi rallentandone l'avanzata, come nel caso della
cataratta, in altri questo non e' possibile, ad esempio qualora si riscontrassero patologie invasive quali cellule tumorali, su cui occorre intervenire chirurgicamente per la loro rimozione, con buone probabilita' di riuscita se individuate tempestivamente. Ad oggi le tecniche di diagnostica strumentale in medicina veterinaria sono davvero all'avanguardia, emulando la capacita' dei nostri laboratori in fase di diagnosi e ricerca, fino alla cura con farmaci chemioterapici.
Tuttavia e' nella
prevenzione che occorre fare ancora tanta strada, educando ad abitudini di screening in Italia poco diffuso laddove in America e' prassi consolidata.
Se da un lato diviene importante l'intervento del veterinario per la cura delle patologie in atto, dall'altro nostro dovere e' saper individuare i campanelli di allarme per permettere al nostro amico anziano di essere aiutato.
Come fare? Non e' così complicato come sembra. Buona abitudine e' prendersi cura del cane
spazzolandolo ogni giorno, sia per facilitare la rimozione del pelo morto e la pulizia del mantello, sia per accorgersi per tempo di eventuali anomali gonfiori, che siano essi semplici lipomi o tumefazioni sospette. Attenzione altresì va posta al condotto uditivo, che deve essere pulito settimanalmente con un batuffolo di cotone bagnato con dell'olio di oliva, a cui occorre far seguire una scrupolosa ispezione alla ricerca di corpi estranei.
Stessa cura occorre porla agli spazi interdigitali, a caccia di
forasacchi ossia spighe secche che sono capaci di penetrare nella cute. Ugualmente deve essere detersa la zona perioculare, con l'aiuto di acqua borica, e se necessita(soprattutto nelle razze a mantello bianco) di detergenti appositi per schiarire la zona di pelo ingiallita con la lacrimazione. Infine, maggiore risalto bisogna venga dato alle
articolazioni usurate, spesso sollecitate da un eccessivo logorio. Buon impiego risulta in questo campo l'uso di integratori come omega3 omega6 , quercitina, che sembrano apportare valido ausilio nelle prime forme di deficit motorio e sicuramente prima che si manifestino i sintomi della vecchiaia.
A tal proposito, occorre precisare che non per tutti e' uguale l'inizio dell'
età senile, per i cani di taglia piccola essa giunge piu' in la', dopo i dieci anni, per quelli di mole media, diciamo dai venti ai quaranta chili, essa sopraggiunge gia' intorno agli otto anni, mentre per i pesi massimi la maggiore eta' inizia a sei anni.
Quali le aspettative di vita, dunque? Oggi possiamo dire che queste si sono davvero allungate, permettendoci di godere della compagnia dei nostri amati cani molto piu' a lungo rispetto al passato. Se riuscissimo, poi, a mantenere un programma annuale di
screening preventivo come in medicina umana, allora siamo certi che accanto a noi veglierebbero centinaia di occhi in piu', traboccanti di fiducia.
Perché ,non dobbiamo dimenticarlo, noi siamo e restiamo il loro unico dio. Per sempre. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Paola Irace - vedi tutti gli articoli di
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